‘…e quindi uscimmo a riveder le stelle’
Dall’astronomia antica al telescopio spaziale Hubble
E’ con il titolo di “… E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE”, versetto di dantesca memoria (tratto dalla “Divina Commedia” – Inferno – canto XXXIV), che si è svolta presso il prestigioso Palazzo Farnese di Piacenza l’omonima manifestazione dedicata all’astronomia.
A due anni esatti di distanza dal precedente evento di carattere astronomico ed artistico denominato “INFINITO CIELO” che si era tenuto fra il dicembre 1997 e il gennaio 1998 (il cui resoconto è stato pubblicato sul numero di maggio ‘98 di COELUM), ecco che questa volta il Comune di Piacenza (Circoscrizioni 1 e 4), con il patrocinio della Banca di Piacenza e della Fondazione di Piacenza e Vigevano, ha messo in programma un nuovo ambizioso evento interamente dedicato all’astronomia.
Anche in questa occasione buona parte dell’organizzazione è stata affidata al Gruppo Astrofili di Piacenza.
Scopo della manifestazione è stato quello di creare un itinerario divulgativo che partisse dagli albori della moderna astronomia, ovvero dai tempi di Ticho Brahe e di Galileo Galilei (fine 1500 / inizio 1600), per passare poi attraverso i grandi risultati qualitativi ottenuti da Giovanni Virginio Schiaparelli nello studio di Marte e di alcuni altri corpi celesti, e per arrivare ai giorni nostri con le straordinarie immagini acquisite grazie soprattutto all’occhio indagatore del Telescopio Spaziale Hubble.
Si è quindi allestita una mostra espositiva di carattere didattico, rimasta aperta (con proroga) per quasi 2 mesi, dove il numeroso pubblico intervenuto ha potuto ammirare nella parte storica alcuni antichi documenti, libri, manufatti provenienti in gran parte dall’Osservatorio Brera di Milano e parzialmente dal Collegio Alberoni di Piacenza, e poi una raccolta fotografica di grande interesse costituita da una selezione di stupefacenti immagini ottenute dal Telescopio Spaziale Hubble alla quale si è voluto accostare (..con grande irriverenza verso l’HST !) una nutrita serie di fotografie riprese dagli astroimager del Gruppo Astrofili di Piacenza.
La documentazione storica proveniente dall’antico Osservatorio Brera è stata curata con competenza da Agnese Mandrino responsabile della biblioteca e dell’archivio storico dell’Osservatorio medesimo.
Elenchiamo di seguito alcune delle maggiori “attrazioni” che sono andate ad arricchire il patrimonio esposto, fra le quali:
– Il volume a stampa di Claudio Tolomeo “Claudii Ptolemaei magnae constructionis”, del 1538
– Il prezioso volume a stampa di Tycho Brae “De mundi aetherei recentioribus phenomenis”, del 1610
– Il volume a stampa di Giovanni Battista Riccioli “Astronomiae reformatae”, del 1665
– Una lettera di Ruggero Boscovich, primo direttore dell’Osservatorio Brera, del 1782
– Il quaderno manoscritto di F. Carlini riguardante le sue osservazioni sull’eclisse totale di Sole del 1860
– Note e disegni manoscritti di G.V. Schiaparelli sulle comete
– Note storiche di G.V. Schiaparelli sul pianeta Mercurio
– Due mappe aerografiche di Marte (stampa) disegnate da G.V. Schiaparelli
Ma sono state proprio le immagini fotografiche degli oggetti astronomici quelle che hanno permesso a molte persone, anche a quelle con scarse conoscenze di astronomia, di avvicinarsi a questa interessantissima disciplina.
In questa sezione c’è stato modo innanzitutto di godere di una serie di circa 30 fotografie riprese dal Telescopio Spaziale Hubble, relative agli oggetti più appariscenti.
Le prime immagini ci hanno mostrato il notevole dettaglio ottenibile dall’HST sui corpi planetari (Marte, Giove, satelliti galileiani, Saturno); poi le straordinarie colonne di gas riprese nella nebulosa M16 ci hanno testimoniato in dettaglio come avviene la nascita di nuove stelle nella nostra Galassia, mentre le successive immagini di nebulose planetarie ci hanno fatto percepire come queste stelle si evolvano in seguito fino al collasso conclusivo in nane bianche e in stelle di neutroni.
La sezione dedicata alla fotografia amatoriale ha avuto in mostra una selezione delle più belle immagini ottenute dagli astrofotografi del Gruppo Astrofili di Piacenza, in oltre 15 anni di lavoro.
Il materiale esposto è stato suddiviso nelle 8 seguenti sezioni, in maniera tale da creare un percorso divulgativo sugli oggetti astronomici più fotogenici e risultare così una guida pratica per il visitatore alla scoperta del nostro Universo:
1. Sezione “Sistema Solare”:
Sono state esposte le immagini del Sole, dei pianeti più vicini (Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno) e delle comete Hyakutake e Hale-Bopp.
Accanto alle belle fotografie ottenute su pellicola da Norberto Benassi e Stefano Di Lauro in particolare, hanno naturalmente catturato l’attenzione quelle maggiormente dettagliate ottenute con il CCD da Gerardo Sbarufatti.
2. Sezione “Luna”:
Si è voluto creare una sezione dedicata al nostro satellite in virtù delle numerosissime riprese fotografiche disponibili.
Stefano Di Lauro, molto preparato nella conoscenza dei dettagli geologici del nostro satellite, ha esposto le sue belle foto ottenute in gran parte con un Celestron 8 e con un rifrattore apocromatico Takahashi da 78 mm di diametro.
Di Valter Bisi le splendide foto ottenute invece con un ottimo telescopio riflettore Newton-Cassegrain da 200 mm di diametro, da lui interamente autocostruito.
Anche in questa sezione il CCD di Gerardo Sbarufatti ha dato il suo valido contributo, pur non riuscendo in questo caso ad eguagliare le immagini fotografiche ottenute su pellicola a causa delle difficoltà intrinseche che si evidenziano nel trasferimento dell’immagine dal computer alla carta stampata.
Un buon risultato l’ha ottenuto anche Sergio Bulla che ha esposto alcune foto digitali del nostro satellite ottenute per mezzo di una videocamera da sorveglianza adattata da lui stesso alle riprese videoastronomiche ( …e spesso utilizzata anche dal gruppo astrofili in serate di divulgazione).
3. Sezione “Eclissi totale di Sole del 11.8.1999”:
Probabilmente è stato l’argomento che più ha catturato l’attenzione dei visitatori con una serie di 16 immagini dell’eclissi totale di Sole della scorsa estate, evento che il Gruppo Astrofili di Piacenza ha vissuto in Ungheria assieme anche ad alcuni componenti del Gruppo Astrofili “Aristarco di Samo” di Senigallia (AN), e del Gruppo Astrofili di Mairago (LO) in un indimenticabile viaggio fatto di rapporti umani, cultura e divertimento, dove i partecipanti accomunati dalla grande passione per l’astronomia hanno avuto modo di assistere a questo raro evento; altri associati hanno dato il loro contributo riprendendo l’evento dall’Austria.
Ne è sortita una serie di immagini molto interessanti, anche sotto il profilo puramente estetico dove alle foto riprese dal lago Balaton, con un cielo parzialmente nuvoloso, sono state affiancate quelle riprese invece dall’Austria con cielo totalmente limpido.
Sono risultate esposte in questa sezione le foto di Norberto Benassi, Danilo Caldini, Camillo Cammi, Theo Cordani, Stefano Di Lauro, Cristian Gambarotti, Eugenio Papa.
4. Sezione “Nebulose diffuse e planetarie”
Anche per questa tipologia di oggetti il confronto fra la tecnica CCD e l’emulsione fotografica risulta vincente a favore del digitale per quanto riguarda la ripresa di nebulose planetarie di piccola estensione angolare (foto di Gerardo Sbarufatti), mentre con le nebulose diffuse a emissione la ripresa su pellicola permette di evidenziare meglio le splendide colorazioni di questi oggetti galattici e consente un miglior risultato qualitativo sui grandi campi angolari (foto di Norberto Benassi, Danilo Caldini, Giuseppe Dagrada, Stefano Di Lauro, Cristian Gambarotti).
5. Sezione “Ammassi stellari aperti e globulari”
E’ una tipologia di oggetti astronomici che risulta abbastanza difficile da riprendere in maniera accettabile in quanto impone l’uso di strumenti dotati di ottiche superlative, possibilmente di rifrattori apocromatici.
Le immagini delle Pleiadi, delle Iadi, di M13 e altri interessanti oggetti della categoria hanno fatto da cornice a questa sezione dedicata.
6. Sezione “Galassie”
Certamente i risultati qualitativi maggiori sulle galassie sono ottenuti con il contributo del CCD, dove le riprese di Gerardo Sbarufatti hanno consentito di esporre immagini di elevato dettaglio.
M31, M33, M101, M51, M104 in particolare hanno posato per questa specifica sezione.
7. Sezione “ Paesaggi stellari”
Si tratta di una categoria di fotografie che esula dalla normale routine dell’astrofotografo convenzionale, spesso alla caccia degli oggetti del profondo cielo; per questo genere di fotografie astronomiche legate anche all’ambiente terrestre circostante occorre naturalmente una buona preparazione tecnica sugli obiettivi e sulle pellicole fotografiche, ma soprattutto occorre il dono raro del senso estetico e della poesia delle immagini.
Ebbene in questa sezione si sono evidenziate alcune foto che sicuramente hanno catturato fortemente l’attenzione del pubblico, ma su tutte ha primeggiato la bravura estetica di Fabio Pavesi, il nostro “gigante – poeta”.
Anche Giuseppe Dagrada, “maestro” in questo genere di realizzazioni, ha fornito il suo valido contributo.
8. Sezione “Strumenti per l’astrofotografia”
In questa sezione conclusiva il nostro vice-presidente Stefano Di Lauro ha consentito al visitatore di comprendere visivamente le difficoltà insite nella fotografia astronomica amatoriale esponendo una serie di immagini relative ai dispositivi ottici e fotografici normalmente utilizzati in questa attività.
Al fine di poter mostrare dal vivo alcuni degli strumenti astronomici amatoriali usualmente utilizzati dagli astrofili si è pure realizzata una sintetica esposizione di telescopi, messa cortesemente a disposizione dalla MIOTTI OTTICA di Milano.Nell’occasione dobbiamo anche ringraziare gli “anziani” del Comune di Piacenza che con senso di responsabilità si sono messi a piena disposizione durante il periodo di apertura della mostra assicurando la custodia del materiale esposto e l’accoglienza del pubblico, soprattutto nei giorni feriali quando più difficile era assicurare la nostra presenza.
In calendario alla manifestazione non potevano naturalmente mancare alcune conferenze di elevato contenuto culturale e scientifico, con la partecipazione di noti esponenti dell’astronomia professionale e della divulgazione.
Gli interventi si sono tenuti tutti alle ore 21, orario più gradito al pubblico, presso la prestigiosa sede della Cappella Ducale di Palazzo Farnese; al riguardo desideriamo ringraziare in modo particolare la Direzione e il personale di Palazzo Farnese che hanno consentito il regolare svolgimento delle conferenze, richiedendo il contributo fuori orario del personale addetto.
Ecco in dettaglio l’elenco degli interventi tenutisi nel programma:
– Martedì 21 dicembre 1999 il prof. Giuliano Romano, già docente di Cosmologia e di Storia dell’Astronomia presso l’Università di Padova, ha tenuto una conferenza di archeoastronomia dal titolo “La Cosmologia dei Maya”.
E’ stato un vero piacere avere nostro ospite il prof. Romano, accompagnato dalla gentile consorte, e percorrere assieme a lui il grande cammino culturale compiuto dalla civiltà dei Maya. Questo cammino ci è stato reso ben accessibile dal prof. Romano grazie alla sua straordinaria comunicativa e al sapiente uso di belle fotografie (realizzate in gran parte da lui stesso) relative ai più importanti monumenti Maya oggi esistenti, che ancora ci testimoniano le grandi conoscenze matematiche e astronomiche di questo antico popolo.
– Lunedì 10 gennaio 2000 è stata la volta del dr. Piero Bianucci, noto giornalista e divulgatore scientifico ben conosciuto soprattutto a noi astrofili.
Il tema della conferenza era obiettivamente molto impegnativo, con il titolo “La vita prima della vita”.
Il dr. Bianucci è riuscito nel difficile compito di rendere chiari alla maggioranza degli intervenuti alcuni concetti legati all’origine della vita sul nostro pianeta (ed eventualmente validi altrove), e di spiegare in maniera altrettanto convincente quelle che risultano essere oggi le teorie più accreditate sul big bang a sull’origine della vita.
Desideriamo ringraziare pubblicamente il dr. Bianucci per la professionalità del suo intervento ed anche per aver affrontato assieme a sua moglie un faticoso viaggio attraverso la fitta nebbia che in quel giorno stazionava fra Torino e Piacenza.
– Sabato 15 gennaio 2000 ci ha raggiunto il prof. Cesare Barbieri, pure lui accompagnato dalla consorte, per la conferenza dal titolo “Il Telescopio Nazionale Galileo, e i grandi telescopi moderni”.
E infatti chi più del prof. Barbieri, già direttore del TNG installato alle Canarie e docente di Astronomia presso l’Università di Padova, poteva essere il più indicato per parlarci della realizzazione telescopica oggi più importante per il nostro Paese?
Per alcuni di noi che hanno avuto il piacere di trascorrere assieme ai coniugi Barbieri anche la cena che ha preceduto la conferenza è stata un’ottima occasione per relazionare da vicino con un grande esperto di strumenti astronomici professionali ricevendo da lui utili consigli in relazione alla possibile prossima realizzazione di un Osservatorio Astronomico sulle colline di Piacenza che il Gruppo Astrofili ha in progetto con alcuni enti locali; le nostre mogli hanno invece potuto condividere con la signora Barbieri argomenti meno tecnici ma più legati alle conoscenze del patrimonio storico e artistico della nostra città.
– Venerdì 21 gennaio 2000 ha infine chiuso il ciclo di conferenze il prof. Pasquale Tucci, docente di Storia della Fisica presso l’Università degli Studi di Milano e Responsabile del patrimonio storico dell’Osservatorio Astronomico di Brera, con una conferenza dal titolo “Il contributo di Giovanni Virginio Schiaparelli alla descrizione del pianeta Marte”
L’argomento storico relativo alla vita professionale di questo grande astronomo, che ha operato oltre un secolo fa presso l’antico e prestigioso Osservatorio di Milano Brera, ci è stato illustrato con grande capacità professionale dal prof. Tucci che si è avvalso anche dell’ausilio di mezzi multimediali.
I risultati di pubblico ottenuti sono stati molto lusinghieri e ci proiettano inevitabilmente verso nuovi impegni che risulteranno sempre a vantaggio della conoscenza, della divulgazione e della diffusione dell’astronomia.