Nostro cugino Kepler-186f
Kepler-186f è un esopianeta orbitante intorno alla stella Kepler-186, una nana rossa distante circa 500 anni luce nella costellazione del Cigno. È il primo pianeta extrasolare con un raggio simile a quello del nostro pianeta e possiede i requisiti per essere classificato nella zona abitabile. Il pianeta è stato individuato dal telescopio Kepler utilizzando il metodo dei transiti. Dopo tre anni di osservazioni, i primi risultati sono stati resi pubblici ad una conferenza il 19 marzo 2014. La scoperta è stata ufficialmente annunciata il 17 aprile con una pubblicazione sulla rivista scientifica Science.
La zona abitabile di una data stella è l’intervallo di distanze entro le quali un pianeta orbitante può ospitare acqua allo stato liquido in superficie senza che questa evapori o congeli. Per il Sole, la zona abitabile si estende dall’orbita di Venere a quella di Marte, con la Terra all’incirca alla distanza ottimale. Ma il flusso energetico dalla stella non è l’unico requisito. Perché esista acqua liquida in superficie sono necessarie condizioni di temperatura e pressione atmosferica opportune.
“Conosciamo un unico pianeta dove esiste la vita: la Terra,” dice Elisa Quintana, ricercatrice dell’Istituto SETI al Centro di Ricerche Ames della NASA, e primo autore dell’articolo pubblicato su Science. “Quando cerchiamo la vita al di fuori del Sistema Solare ci concentriamo su pianeti con caratteristiche simili a quelle della Terra. Trovare un pianeta nella zona abitabile di dimensioni confrontabili a quelle del nostro pianeta è un passo avanti significativo.”
Benchè finora si fossero trovati diversi pianeti collocati nella zona abitabile, questi erano tutti più grandi di almeno il 40% rispetto alla Terra. Kepler-186f ha invece un raggio di soli 1,11 raggi terrestri. La sua massa, densità e composizione sono ancora sconosciute: la massa stimata varia da 0,32 volte la massa della Terra, se fosse composto interamente da acqua e ghiaccio, fino a 3,77 masse terrestri per una composizione completamente di ferro. Nel caso di una composizione simile a quella quella della Terra, un terzo di ferro ed i rimanenti due terzi di rocce silicee, la sua massa risulterebbe pari a 1,44 volte quella della Terra, il che escluderebbe un’atmosfera massiccia composta da idrogeno ed elio simile ai pianeti gioviani.
Il sistema di Kepler-186 comprende altri quattro pianeti, più vicini alla stella e più grandi; troppo vicini per stare nella zona abitabile. Kepler-186f orbita con un periodo di 130 giorni e riceve dalla sua stella una quantità di energia circa pari ad un terzo di quella che la Terra riceve dal Sole: sulla sua superficie il flusso luminoso a mezzogiorno è all’incirca quello sulla Terra un’ora prima del tramonto. Ciò pone Kepler-186f al margine della zona abitabile. “Essere nella zona abitabile non implica che il pianeta sia abitabile,” dice Thomas Barclay, ricercatore all’Istituto di Ricerche Ambientali della Bay Area ad Ames, e coautore dell’articolo. “Kepler-186f può essere immaginato come un cugino della Terra, piuttosto che un suo gemello.”
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