Ic 443 (Nebulosa Medusa)
Il Complesso nebuloso molecolare di Gemini OB1 (o Complesso Gem OB1) è una vasta regione di formazione stellare situata in direzione della parte occidentale della costellazione dei Gemelli; è formata da un insieme di nubi molecolari giganti, regioni di gas ionizzato e stelle brillanti come giganti blu e azzurre, facenti parte dell’associazione stellare Gem OB1.[1]
Alcune delle regioni del complesso si estendono fino alla parte settentrionale di Orione, come nel caso di NGC 2175 (Sh2-252); i numerosi studi condotti in quest’area di cielo mostrano che i fenomeni di formazione stellare sono tuttora in atto in alcune delle nubi più dense, in parte favoriti dall’azione del vento stellare delle stelle più massicce dell’associazione Gem OB1.
IC 443 (la Nebulosa Medusa) è un grande resto di supernova con un diametro di circa 45′, situato nei pressi della regione che ospita l’associazione Gem OB1; data la sua distanza pari a circa 1500 pc, si pensa che la stella progenitrice sia stata una dei membri più massicci dell’associazione, il cui nucleo collassato è ora la pulsar CXOU J061705.3+222127. La nebulosa, sia nel visibile che nelle onde radio, possiede una forma a guscio, consistente in due metà con raggio e centro differenti; un terzo guscio nebuloso, inizialmente attribuito a IC 443, è ora riconosciuto come un resto di supernova più antico, forse di 100.000 anni, chiamato G189.6+3.3[21]. L’età dell’oggetto resta incerta; c’è un certo accordo sul fatto che l’evento che creò la nebulosa sia avvenuto fra 3000 e 30.000 anni fa.[22] Tramite le osservazioni condotte col Chandra X-ray Observatory[23] e col XMM-Newton[24] è stata identificata la pulsar nei pressi dell’anello meridionale.
I gas che la compongono sono in interazione con una nube molecolare e con una regione H I posta nelle vicinanze; il mezzo interstellare circostante, a causa dell’urto con l’espansione della bolla creata dall’esplosione della supernova, produce delle deboli emissioni nei raggi X, che corrispondono ai filamenti ben visibili invece alle onde radio.[25]
L’esplosione della supernova e la conseguente onda d’urto che interessa i gas delle nubi circostanti potrebbe far avviare all’interno di esse dei fenomeni di formazione stellare; le giovani stelle presenti nella regione tuttavia sono antecedenti all’evento dell’esplosione, pertanto si evince che ancora tali fenomeni non si sono avviati.[26]
Dettagli progetto
- Autore: Sergio Bulla
- Data: 5 dicembre 2013
- Luogo: Osservatorio Lazzarello (Pc)
- Camera: QH8YL
- Telescopio: Takahashi, mod. TOA 130F
- Montatura: 10 Micron, mod. GM2000Q
- Tempo: h 2,20 min
Calibrazione Monitor
Per una corretta calibrazione del monitor dovreste distinguere le 16 tonalità di grigio.